Mantova: il suo profilo elegante si percepisce e resta impresso nella memoria già attraversando i ponti che la collegano alla terraferma; torri e campanili sembrano fluttuare leggeri sulle acque dei laghi che la cingono.
Questo il primo impatto con Mantova.
Una volta fatta la sua conoscenza, al suo interno, scopriremo via via, una città che ancora oggi celebra e affascina per il suo passato prestigioso.
Nelle piazze medioevali, davanti alle facciate quasi integre dei suoi raffinati palazzi rinascimentali o inoltrandosi negli stretti vicoli medioevali, le narrazioni della grande città del passato prendono voce per imprimersi nella mente del viaggiatore.
Quasi tutti ormai sapranno che Mantova è inserita tra i patrimoni Unesco ed è candidata per essere nel 2019 Capitale dell Cultura.
“Nel 2019 il titolo toccherà ad una città Italiana e Mantova accetta la sfida.
Mantova, gioiello prezioso e rappresentativo sia della storia, sia della cultura contemporanea italiane ed europee, presenterà la propria candidatura contando sulle proprie opere d’arte, su patrimonio, idee, energie e capacità.
Il percorso di candidatura sarà un’importante lezione di metodo, una riflessione corale, la costruzione di una rete, l’ideazione e concretizzazione di proposte culturali eccellenti e innovative, per una strategia ambiziosa e pragmatica di promozione e di sviluppo fondata su arte, cultura e creatività.”
Nicola Sodano, Sindaco di Mantova
Tra i tanti itinerari non convenzionali vi proponiamo, il percorso “Le Perle di Mantova…”
http://www.guidemantova.info/perle
L’itinerario propone una passeggiata di un’ora e mezza nel centro storico della città tra vie, piazze, vicoli, angoli nascosti, con particolare attenzione agli edifici Gonzagheschi, i palazzi comunali e la concattedrale di S. Andrea, splendido testamento architettonico del maestro Alberti.
Fino a poco più di 1000 anni fa Mantova era interamente contenuta nell’attuale Piazza Sordello.
Difficile immaginarlo, vero?
La Mantova etrusca e quella romana arrivavano infatti dalla riva del lago, fino all’attuale arco di San Pietro, che chiude, appunto la piazza.
Quella che oggi è l più vasta piazza della città era un reticolo di viuzze e case addossate le une alle altre.
In epoca comunale la città si allargò, fino al Rio e il centro amministrativo fu spostato nei palazzi di Piazza Broletto e Piazza Erbe.
I Bonacolsi, prima, e i Gonzaga, poi, elessero la piazza come centro del loro potere. Con l’abbattimento delle vecchie case raggiunse le dimensioni attuali e venne chiamata Piazza San Pietro. Dal nome della cattedrale, della cui antichissima costruzione (medioevale) oggi non resta più nulla. Gli interventi di ricostruzione e le aggiunte che hanno caratterizzato la sua lunga storia cin hanno consegnato, però, un’opera d’arte che ha in sé elementi di ogni periodo storico.
L’Arco di San Pietro, che divide questa piazza dall’attigua Piazza Broletto era all’epoca una porta ed era l’unico collegamento con il resto della città, che restava in qualche modo esclusa e silenziosa osservatrice dei potere politico, della ricchezza e dei lussi sfrenati, che caratterizzarono gli ultimi anni della dinastia dei Gonzaga.
Oggi Piazza Sordello è il biglietto da visita di Mantova, una grande piazza che in molte sere d’estate diventa teatro di importanti manifestazioni musicali e culturali, e rivela, da subito la vitalità di una città che utilizza il suo glorioso passato per vivere il presente e proiettarsi nel futuro.
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